Il ritiro dedicato è una modalità di valorizzazione dell’energia prodotta da impianti fotovoltaici che permette ai produttori di energia di vendere il surplus non autoconsumato direttamente sul mercato dell’energia. Questa opzione rappresenta una delle soluzioni post-incentivo più interessanti per chi possiede un impianto fotovoltaico, soprattutto dopo la fine dei tradizionali incentivi come il Conto Energia. In questo articolo, esploreremo in dettaglio come funziona il ritiro dedicato, quali sono i requisiti per accedervi e i benefici che offre.
Il ritiro dedicato è un meccanismo introdotto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas (ora ARERA) che consente agli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, come il fotovoltaico, di vendere l’energia elettrica non autoconsumata direttamente sul mercato elettrico. Questo sistema è diverso dalla più nota tariffa onnicomprensiva in quanto il prezzo di vendita dell’energia non è fisso, ma varia in base alle dinamiche di mercato.
QUANDO SI GUADAGNA CON IL FOTOVOLTAICO?
Per poter aderire al sistema di ritiro dedicato, il tuo impianto fotovoltaico deve soddisfare alcuni criteri specifici:
Il processo di ritiro dedicato si articola in varie fasi:
Optare per il ritiro dedicato offre diversi vantaggi:
Il ritiro dedicato rappresenta quindi una soluzione efficace e vantaggiosa per gestire l’energia prodotta da impianti fotovoltaici, specialmente in un contesto energetico in rapida evoluzione. Per chi è già proprietario di un impianto o sta considerando di installarne uno, valutare questa opzione può significare non solo un vantaggio economico, ma anche un passo avanti verso un futuro più sostenibile.
Per ulteriori dettagli o per configurare un impianto fotovoltaico con ritiro dedicato, è consigliabile consultare un esperto del settore.
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