La magia della Valtellina, il borgo sospeso nel tempo tra montagne e tradizioni antichissime

Nel cuore delle Alpi, si distingue per il suo patrimonio artistico, la cucina tipica valtellinese e iniziative che promuovono il turismo sostenibile

Nel cuore delle Alpi centrali,  si conferma una meta di grande fascino, ricca di storia, arte, cultura e tradizioni che continuano a catturare l’interesse di visitatori e studiosi. Con una popolazione di circa 8.835 abitanti, la cittadina lombarda si distingue per la sua posizione strategica al confine con la Svizzera e per i numerosi riconoscimenti ottenuti nel corso degli anni, come la designazione a Città Slow nel 2008 e a Città del Vino nel 2010.

Questi titoli sottolineano l’impegno di Tirano nel valorizzare il proprio patrimonio culturale e enogastronomico, oltre che nel promuovere uno stile di vita autentico e sostenibile.

Un borgo dal patrimonio artistico e storico immenso

Tirano è un crocevia di culture, storie e tradizioni che si riflettono nelle sue architetture e nei luoghi di culto. La città, che ha visto susseguirsi popolazioni come Etruschi, Tirreni, Galli e Romani, deve probabilmente il proprio nome all’epoca romana. Nel Medioevo, figura di rilievo come Carlo Magno aveva già intuito l’importanza strategica di Tirano, soprattutto per il controllo delle vie d’accesso ai valichi alpini e prealpini. La cinta muraria quattrocentesca, voluta da Ludovico il Moro, con le sue porte – Bormina, Poschiavina e Milanese – rimane ancora oggi un elemento distintivo che definisce l’identità urbanistica della città.

Tirano, in Valtellina – (valtellinamobile.it)

Tra i monumenti più significativi spicca la Basilica della Madonna di Tirano, eretta tra il 1504 e il 1513 in seguito alla miracolosa apparizione della Beata Vergine a Mario Omodei nel 1504. Questo santuario, elevato a basilica minore da Papa Pio XI nel 1927, rappresenta uno degli esempi più importanti del Rinascimento in Valtellina. Al suo interno, oltre agli stucchi e alle sculture barocche, si trova un organo monumentale seicentesco con 2200 canne e due tastiere, realizzato con legno locale, che testimonia l’eccellenza artistica locale.

Nelle immediate vicinanze, il Museo Etnografico Tiranese ospitato nella Casa del Penitenziere del Settecento, offre una preziosa collezione di oggetti e ricostruzioni che raccontano la vita tradizionale contadina e artigianale della valle. Tra i tesori del museo spiccano anche paramenti sacri donati dal Cardinale Richelieu nel 1636, provenienti dalla Basilica stessa.

Passeggiando tra le vie del centro si incontrano numerosi palazzi storici come il Palazzo Salis, residenza della famiglia svizzera dei Conti Sertoli Salis, con 10 sale affrescate e arredate con mobili d’epoca, e il Palazzo Merizzi, risultato di un raffinato intervento di ristrutturazione tra il Seicento e il Settecento che ha unito due edifici cinquecenteschi.

La tradizione culinaria tiranese è un elemento imprescindibile per comprendere l’anima della città. Tra le specialità più rinomate spiccano la bresaola della Valtellina IGP, un salume pregiato ricavato dalla coscia bovina, e i pizzoccheri, tipiche tagliatelle ottenute da un impasto di farine di grano saraceno e frumento, accompagnate spesso da formaggi locali e verdure. Non meno apprezzati sono i chisciöl, frittelle a base di grano saraceno e formaggio.

Questi piatti trovano il loro perfetto abbinamento nei vini valtellinesi, ottenuti principalmente dal vitigno nebbiolo. Tra le etichette più celebri si annoverano il Valtellina Superiore, il Rosso di Valtellina e lo Sforzato, vini che raccontano la storia e il territorio attraverso il loro carattere unico.

Published by
Redazione T