“Lavori da Casa? Sei in Pensione?”. L’RC Auto a km è l’affare che stavi aspettando

Cos’è e come funziona l’RC Auto a km e perché è così conveniente per certe categorie di lavoratori o pensionati. 

Nel contesto attuale caratterizzato dalla continua crescita dei costi dell’assicurazione RC Auto in Italia, cresce l’interesse per soluzioni più flessibili e personalizzate come l’RC Auto a km.

Questa formula, particolarmente indicata per chi utilizza poco l’auto, consente di pagare un premio proporzionato ai chilometri effettivamente percorsi, grazie all’installazione di una scatola nera che monitora l’uso del veicolo. Vediamo nel dettaglio come funziona questa polizza e quali sono i vantaggi e le criticità da considerare.

La formula dell’assicurazione RC Auto a km

L’RC Auto a km, detta anche polizza pay-per-use o a consumo, si basa su un principio semplice: il premio assicurativo viene calcolato in base ai chilometri realmente percorsi durante l’anno di copertura. Questa soluzione è particolarmente vantaggiosa per chi utilizza l’auto in modo saltuario, come persone in pensione o chi lavora da casa, che spesso percorrono distanze ridotte. Il costo della polizza si compone di due parti: una quota fissa, che copre i costi amministrativi e una copertura minima di rischio, e una quota variabile proporzionale ai chilometri percorsi.

Le compagnie assicurative generalmente stabiliscono delle fasce di percorrenza, con soglie che variano tra i 5.000 e i 10.000 km annui, superate le quali il risparmio tende a ridursi o annullarsi. Elemento centrale di questa formula è la scatola nera, un dispositivo elettronico dotato di GPS che viene installato sul veicolo a carico della compagnia assicurativa. La scatola nera registra i chilometri percorsi in modo preciso e trasmette i dati alla compagnia, permettendo un calcolo puntuale del premio.

Oltre a registrare la percorrenza, la scatola nera consente di geolocalizzare il veicolo in caso di furto e di raccogliere dati sulla dinamica degli incidenti, come velocità e forza d’impatto, utili per ricostruire i sinistri con maggiore oggettività. Alcuni modelli sono in grado di monitorare anche lo stile di guida, premiando gli automobilisti più prudenti con sconti sulle tariffe future. L’installazione del dispositivo è gratuita e i dati raccolti sono trattati nel rispetto della normativa sulla privacy, utilizzati esclusivamente per finalità assicurative.

Il principale vantaggio dell’RC Auto a km è il potenziale risparmio economico. Secondo le stime aggiornate al 2025, chi percorre meno di 5.000 km annui può risparmiare fino al 50% rispetto a una polizza tradizionale, mentre chi si mantiene entro i 10.000 km vede un risparmio tra il 10% e il 25%. Questo la rende una soluzione particolarmente adatta a chi usa l’auto solo per brevi spostamenti urbani o per esigenze limitate. Un altro punto di forza è l’equità del premio: pagando in base al reale utilizzo, il costo riflette più correttamente il rischio assicurativo, a differenza delle polizze tradizionali con premio fisso indipendentemente dalla percorrenza.

Se sei un pensionato o un lavoratore in smart l’RCA auto a km è perfetta per te – Valtellinamobile.it

Tuttavia, la formula presenta alcune criticità. Superare il limite di chilometri previsto comporta costi aggiuntivi significativi, spesso più elevati rispetto alle fasce inferiori. Inoltre, alcune polizze prevedono un tetto massimo oltre il quale la tariffa sale in modo esponenziale o si converte in una polizza a premio fisso, generalmente più onerosa. Le compagnie assicurative adottano un modello ibrido per calcolare il premio:

  • Quota fissa: indipendente dai chilometri, copre le spese amministrative, un rischio minimo e l’eventuale ammortamento della scatola nera. Questa parte del premio è più bassa rispetto a una polizza tradizionale, grazie alla separazione del rischio variabile.
  • Quota variabile: proporzionale ai chilometri previsti e effettivamente percorsi, calcolata secondo fasce di percorrenza. Ad esempio, una polizza può prevedere una quota fissa di 150 euro più:
  • Fascia 1 (fino a 5.000 km): 0,05 euro/km o un costo fisso di 100 euro.
  • Fascia 2 (5.001-10.000 km): 0,07 euro/km o 250 euro fissi.
  • Fascia 3 (10.001-15.000 km): 0,09 euro/km o 450 euro fissi.
  • Fascia 4 (oltre 15.000 km): 0,12 euro/km senza ulteriori sconti.

Al termine dell’anno assicurativo, la compagnia verifica la percorrenza effettiva tramite la scatola nera. Se si supera la soglia stimata, l’assicurato deve pagare la differenza, che può essere addebitata direttamente o aumentare il premio per il rinnovo. Se invece si percorrono meno chilometri del previsto, la maggior parte delle compagnie non prevede un rimborso immediato, ma offre un premio ridotto al momento del rinnovo, adeguando la tariffa alla percorrenza reale. In alcuni casi sono previsti bonus o sconti aggiuntivi per i cosiddetti “chilometri risparmiati”.

Nel 2025, le compagnie continuano a valorizzare la trasparenza e la personalizzazione delle polizze a km, con proposte sempre più flessibili per venire incontro alle esigenze di chi usa poco l’auto o preferisce una gestione più attenta dei costi assicurativi. L’RC Auto a km si conferma quindi una soluzione ideale per pensionati, lavoratori da casa e tutti coloro che effettuano spostamenti limitati, garantendo un risparmio significativo e un premio più giusto rispetto alle polizze tradizionali. La corretta conoscenza delle condizioni contrattuali e delle fasce di percorrenza è però fondamentale per evitare spiacevoli sorprese.

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Redazione T