Le meravigliose Cascate dell'Acquafraggia - (valtellinamobile.it)|Alla scoperta delle Cascate dell'Acquafraggia - (valtellinamobile.it)
Nel cuore della Val Bregaglia, queste cascate offrono paesaggi spettacolari, biodiversità unica e borghi storici, tra sentieri panoramici e cultura alpina
Nel cuore della Val Bregaglia, nelle immediate vicinanze di Borgonuovo, si staglia uno degli spettacoli naturali più affascinanti della Lombardia: le Cascate dell’Acquafraggia.
Questo gioiello paesaggistico, noto anche grazie all’attenzione che gli dedicò Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlantico, continua a incantare visitatori e studiosi per la sua imponenza, la sua storia e l’ambiente unico che lo circonda.
L’Acquafraggia, torrente alpino di 5,7 km che nasce dal Pizzo di Lago a 2.041 metri sul livello del mare, rappresenta un raro esempio di corso d’acqua che attraversa due valli sospese di origine glaciale prima di confluire nella Mera a Piuro. Il nome stesso, derivato dal latino aqua fracta, descrive un torrente “continuamente interrotto” da una serie di cascate, tra cui spiccano due salti d’acqua gemelli nella parte più bassa, visibili anche dalla strada e simbolo della zona.
Alla scoperta delle Cascate dell’Acquafraggia – (valtellinamobile.it)
Il fascino delle cascate dell’Acquafraggia catturò l’attenzione di Leonardo da Vinci, che nel 1480 circa, durante il suo soggiorno in Valchiavenna, ne rimase colpito al punto da menzionarle nel suo manoscritto: “Su per detto fiume (la Mera) si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere…”. Questa citazione testimonia non solo la maestosità del luogo ma anche l’interesse scientifico e artistico che il genio rinascimentale nutriva verso i fenomeni naturali.
La zona delle cascate si trova geologicamente nell’unità Tambò del pennidico medio, caratterizzata da gneiss biotitici a grana fine, elementi che contribuiscono a modellare il paesaggio roccioso circostante. Grazie alla costante nebulizzazione dell’acqua, si è sviluppato un microclima che favorisce una ricca e rara flora rupicola.
Tra le specie botaniche più significative si annoverano l’erica arborea, l’Allium ursinum che forma ampi tappeti nel castagneto alla base delle cascate, e la rara felce Pteris cretica, che qui trova la sua stazione europea più settentrionale. La presenza di questa pteridofita è un indicatore della peculiare umidità e dell’ambiente protetto che le cascate creano, rendendo l’area di grande interesse scientifico e naturalistico. Altri elementi vegetali degni di nota sono gli ontani e l’abete bianco, che caratterizzano le zone boschive circostanti.
Nonostante la mancanza di studi faunistici approfonditi, si ipotizza che il particolare microclima favorisca la presenza di fauna micro e mesofaunistica di rilievo, contribuendo alla biodiversità locale.
Il Monumento Naturale delle Cascate dell’Acquafraggia, istituito dalla Regione Lombardia nel 1984, è attrezzato con sentieri che permettono di esplorare il complesso naturale in sicurezza, offrendo viste panoramiche spettacolari sulla vallata e sulla pianura di Chiavenna. Il percorso principale conduce attraverso boschi di castagni e betulle fino ai terrazzi panoramici da cui si può osservare il fragoroso salto d’acqua da vicino, vivendo l’esperienza immersiva nel rombo e negli spruzzi della cascata.
Per preservare l’integrità del sito, l’accesso al Monumento Naturale delle Cascate dell’Acquafraggia è regolamentato con un sistema di pagamento stagionale. Nel periodo estivo 2025, dal 1° giugno al 15 settembre, sono previsti orari specifici di apertura e tariffe di ingresso: il biglietto intero costa 3 euro, mentre l’accesso è gratuito per residenti in Valchiavenna, disabili, persone over 75 e bambini sotto i 5 anni.
È inoltre disponibile il Biglietto Unico Museale (BUM) della Valchiavenna, che a soli 10 euro consente la visita combinata a sette musei della zona e alle Cascate dell’Acquafraggia, valido per un anno dalla data d’acquisto, favorendo così la promozione culturale e turistica dell’intero territorio.