Disastro annunciato
Dopo la quarta estate consecutiva di stop per i lavori di potenziamento in vista delle Olimpiadi invernali 2026, i treni sono tornati a circolare sulla linea Tirano-Lecco. Ma il rientro sui binari si è trasformato in una nuova odissea per i pendolari.
Che sarebbero servite alcune settimane di assestamento lo aveva anticipato RFI stessa. E puntualmente, senza sorprese, le previsioni si sono avverate. La comunicazione ufficiale parlava di ritardi medi di 20 minuti, ma la realtà è stata ben peggiore: convogli fermi fino a due ore e mezza, cancellazioni improvvise e il treno degli studenti da Colico arrivato a Sondrio con oltre mezz’ora di ritardo, a campanella già suonata.
Nel pomeriggio RFI ha provato a spiegare le ragioni del caos: «Nelle settimane precedenti alla riattivazione sono state svolte attività propedeutiche con corse prova sia con mezzi di cantiere sia con treni commerciali. La linea è stata riattivata alla mezzanotte di lunedì 15 settembre, ma nella mattinata il servizio ha subito forti rallentamenti a causa del tardato posizionamento di alcuni convogli e di un guasto infrastrutturale. I tecnici sono intervenuti e dalle 11.30 la circolazione è tornata regolare».
Linea Tirano-Lecco
Dopo tre mesi di stop e lavori straordinari, era lecito aspettarsi un servizio migliore, non una situazione persino più critica di quella estiva, quando i viaggiatori erano costretti a muoversi con autobus sostitutivi spesso insufficienti.
Il malcontento è forte soprattutto tra studenti e famiglie.
I disagi sono continui, tra bus affollati su cui non si riesce a salire e treni in ritardo o cancellati. Migliaia di studenti pendolari in Valtellina subiscono le conseguenze di un servizio inefficiente, tanto che in alcuni casi le famiglie hanno scelto di iscrivere i figli in scuole diverse pur di evitare i disservizi.
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