Il prezzo dei carburanti in Italia è un tema di grande interesse, poiché influisce direttamente sulle spese quotidiane dei cittadini e sui costi operativi delle imprese.
Comprendere come si forma questo prezzo è fondamentale per avere una visione chiara delle dinamiche economiche e fiscali che lo determinano.
In questo articolo, analizzeremo dettagliatamente le componenti che costituiscono il prezzo finale della benzina e del diesel, inclusi i margini di guadagno dei gestori e le tasse imposte dallo Stato.
Inoltre, faremo un confronto con il particolare caso di Livigno, una zona duty free dove le regole fiscali sono diverse.
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Il prezzo dei carburanti in Italia è suddiviso principalmente in due grandi categorie: il costo industriale e la componente fiscale.
1. Costo Industriale:
Il costo industriale include il costo della materia prima (il petrolio raffinato) e il margine di guadagno lordo dei gestori delle stazioni di servizio.
In media, queste componenti rappresentano circa il 40% del prezzo finale:
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2. Componente Fiscale:
La componente fiscale rappresenta una parte significativa del prezzo dei carburanti, arrivando a coprire circa il 60% del prezzo finale.
Include:
Questa suddivisione porta quindi a un peso fiscale molto elevato sui carburanti, una caratteristica comune in molti paesi europei, ma particolarmente marcata in Italia.
Livigno, noto come il duty free più alto del mondo, presenta un caso unico nella tassazione dei carburanti.
A Livigno, infatti, non si pagano né IVA né accise, rendendo i prezzi del carburante significativamente più bassi rispetto al resto del paese.
Dal 1973, Livigno gode di uno status fiscale speciale.
Tutti i prodotti che entrano nel territorio attraverso le dogane sono soggetti a un “diritto speciale” che finisce nelle casse comunali.
Per quanto riguarda i carburanti, queste tasse sono:
Questo diritto speciale è una sostituzione delle tasse nazionali (IVA e accise), consentendo ai prezzi del carburante di essere notevolmente più bassi.
Tuttavia, nonostante l’assenza di IVA e accise, i prezzi non sono esattamente il 40% di quelli nazionali.
Questo perché, oltre al diritto speciale, ci sono altri costi e considerazioni economiche locali che influenzano il prezzo finale.
Il prezzo dei carburanti in Italia è una combinazione complessa di costi industriali e carichi fiscali.
Mentre il costo della materia prima e i margini dei gestori rappresentano circa il 40% del prezzo, il restante 60% è dovuto a diverse tasse, principalmente accise e IVA.
Questa struttura fiscale pesante è una delle ragioni per cui i prezzi dei carburanti in Italia sono tra i più alti d’Europa.
Il caso di Livigno offre un’interessante eccezione a questa regola, grazie al suo status di duty free che esenta i carburanti dalle tasse nazionali, sostituendole con un diritto speciale comunale.
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