Milano Cortina 2026, controlli Antimafia a tappeto in Valtellina: cresce l’allarme sui cantieri

La Prefettura di Sondrio rafforza la vigilanza su appalti e imprese nei siti olimpici di Bormio e Livigno per blindare la legalità dei Giochi.

In Valtellina, tra le montagne che si preparano ad accogliere le gare simbolo delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, non si costruiscono solo piste e infrastrutture. Si costruisce fiducia. Con l’avvicinarsi dell’evento, la Prefettura di Sondrio ha intensificato i controlli Antimafia nei cantieri di Bormio e Livigno, due dei poli più strategici del programma olimpico.

Le cifre parlano da sole: 22 accessi ispettivi, 83 imprese monitorate e oltre 480 lavoratori controllati. È un’attività capillare, che restituisce la misura di un impegno costante e di una vigilanza che non conosce tregua. Perché dove scorrono grandi flussi di denaro e si lavora contro il tempo, cresce il rischio di infiltrazioni criminali.

A coordinare le verifiche è il Gruppo Interforze Antimafia (GIA), istituito presso la Prefettura di Sondrio e composto da rappresentanti di DIA, Forze di Polizia, Ispettorato del Lavoro e Provveditorato alle Opere Pubbliche. Un organismo silenzioso ma determinante, che opera per garantire che ogni euro investito nei Giochi resti al riparo da interessi illeciti.

Cantieri ad alta sorveglianza

Le opere olimpiche in Valtellina non si limitano agli impianti sportivi. Accanto allo Ski Stadium di Bormio, destinato a ospitare le gare di sci alpino, si lavora a infrastrutture cruciali: la nuova variante alla SS 38 dello Stelvio, la soppressione dei passaggi a livello, il potenziamento della rete elettrica e la realizzazione di parcheggi multipiano per accogliere il grande afflusso di pubblico.

Si tratta di progetti ambiziosi, che muovono centinaia di milioni di euro e coinvolgono una rete complessa di appalti e subappalti. È proprio in queste maglie che la criminalità organizzata ha tentato in passato di insinuarsi, sfruttando la fretta e le catene di forniture. Per questo motivo i controlli non si fermano alla superficie: il GIA traccia i flussi finanziari, verifica la regolarità societaria, controlla la manodopera e persino i mezzi d’opera. Ogni dettaglio conta.

La Prefettura ha confermato che la vigilanza proseguirà per tutta la durata dei lavori. Non un ostacolo, ma un presidio: «La prevenzione antimafia, spiegano da Sondrio, è la condizione stessa per portare a termine i cantieri in sicurezza».

Cantieri ad alta sorveglianza – valtellinamobile.it

Dietro questa attenzione c’è una convinzione semplice ma decisiva: la legalità è la prima infrastruttura di ogni grande opera. Senza regole chiare e controlli efficaci, anche la struttura più imponente rischierebbe di poggiare su fondamenta fragili.

La Valtellina vuole invece consegnare ai Giochi un’eredità fatta di opere moderne, ma anche di trasparenza e responsabilità. Un messaggio che supera il confine locale e diventa simbolo di un’Italia che sa proteggere il proprio sviluppo da chi tenta di approfittarsene.

Quando le Olimpiadi prenderanno il via, il vero traguardo non sarà solo sportivo. Sarà quello di un territorio che ha scelto di vincere la sfida più importante: quella della legalità.

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Redazione T