Se stai pensando di passare al piano cottura a induzione, magari per dire addio al gas e cucinare in modo più efficiente e sicuro, una delle prime domande che ti sarai posto è proprio questa: devo aumentare la potenza del mio contatore elettrico?
La risposta breve è: dipende. Ma vediamolo nel dettaglio.
Il piano a induzione funziona sfruttando l’energia elettrica per riscaldare direttamente le pentole. Questo significa che, rispetto a un piano a gas, consuma molta più energia elettrica in poco tempo. Un piano medio a induzione può arrivare a consumare fino a 7 kW in punta, anche se i modelli più moderni hanno delle funzioni intelligenti di gestione della potenza, come il power management.
Ora, in Italia, la maggior parte delle utenze domestiche ha una potenza contrattuale di 3 kW. E qui arriva il punto: basteranno questi 3 kW per far funzionare tutto?
La risposta è: probabilmente no, soprattutto se accendi anche forno, lavastoviglie e climatizzatore insieme. In questi casi, il rischio che il contatore “salti” è concreto. Infatti, anche se il piano cottura è usato in modo intelligente, 3 kW sono davvero il minimo sindacale, e spesso non sufficienti per garantire una cucina fluida e senza interruzioni.
Leggi anche: Quanto consuma un piano a induzione?
Prima di prendere decisioni affrettate, fai una valutazione del tuo fabbisogno energetico reale. Puoi farlo in due modi:
Verifica i consumi degli elettrodomestici che usi normalmente (forno, lavatrice, asciugatrice, climatizzatore…);
Controlla quante volte ti capita che il contatore salti.
Se noti che con un utilizzo combinato il contatore stacca, allora è il momento di considerare un upgrade a 4.5 kW o anche 6 kW, a seconda delle tue abitudini.
Ricorda: non è solo il piano a induzione a influire, ma l’uso complessivo di tutti gli apparecchi elettrici in casa.
In più, molti fornitori oggi offrono aumenti di potenza modulabili e anche temporanei, ideali se ad esempio vivi in una seconda casa o usi l’induzione solo nei weekend.
Il costo dell’aumento di potenza dipende da vari fattori, ma principalmente si basa su:
Un contributo fisso per ogni kW aggiuntivo, attualmente di circa €70,00 a kW;
Eventuali costi amministrativi richiesti dal tuo fornitore;
Un aumento del canone mensile, proporzionato alla nuova potenza.
Ad esempio, se passi da 3 kW a 4.5 kW, spenderai circa €105,00 una tantum, più qualche euro in più in bolletta ogni mese. Non è un’enormità, considerando il comfort e la sicurezza che ne derivano.
Inoltre, molti piani cottura moderni ti permettono di impostare un limite di assorbimento, così da evitare consumi eccessivi. Quindi prima di correre a richiedere l’aumento, verifica se il tuo piano ha questa funzione.
Se non vuoi (o non puoi) aumentare la potenza del tuo contatore, ci sono alcuni trucchetti pratici per convivere felicemente con un piano a induzione:
Non accendere tutti gli elettrodomestici insieme;
Usa pentole adatte all’induzione, che scaldano più velocemente e riducono i tempi;
Sfrutta la funzione “power limiter” del piano cottura;
Valuta la programmazione differita per lavatrice e lavastoviglie.
Con un po’ di attenzione, puoi tranquillamente usare un piano a induzione anche con 3 kW, ma se vuoi libertà totale, un piccolo aumento di potenza è la soluzione migliore.
In sintesi, se stai per installare un piano a induzione, è molto probabile che tu debba considerare un aumento della potenza del tuo contatore elettrico, almeno a 4.5 kW. Questo ti permetterà di usare gli elettrodomestici in contemporanea senza il rischio di blackout improvvisi.
Tuttavia, se il tuo uso è limitato e ben gestito, puoi provare a iniziare con i 3 kW e vedere come va, magari sfruttando le funzionalità smart del tuo nuovo elettrodomestico.
E se decidi per l’aumento? Niente panico: i costi sono contenuti e la procedura è semplice, spesso basta una richiesta online al tuo fornitore.
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