Quando si parla di riscaldamento domestico, la legna rappresenta una delle soluzioni più sostenibili, soprattutto se confrontata con i combustibili fossili come il gas o il petrolio. Tuttavia, non tutte le tipologie di legna da ardere sono uguali: alcune possono inquinare meno di altre, garantendo un riscaldamento efficiente e rispettoso dell’ambiente. In questo articolo analizzeremo quali sono i fattori che determinano l’impatto ambientale della legna da ardere e come scegliere quella che inquina di meno.
Nonostante venga spesso considerata una soluzione ecologica, bruciare legna emette comunque inquinanti nell’aria, tra cui particolato (PM), monossido di carbonio (CO) e composti organici volatili (COV). Queste sostanze sono particolarmente nocive in ambienti urbani o densamente popolati, dove l’aria è già compromessa da altre fonti di inquinamento.
LEGGI ANCHE: Stufa o camino a legna: quale scalda di più?
L’inquinamento causato dalla legna dipende principalmente da:
Per ridurre l’impatto ambientale della legna da ardere, è importante sapere quale tipo scegliere. Ecco le caratteristiche da tenere in considerazione:
Il primo fattore da considerare è la stagionatura della legna. La legna appena tagliata contiene molta umidità (circa il 50%) e, se utilizzata immediatamente, emette più fumo e inquinanti. Per un riscaldamento efficiente e pulito, è essenziale utilizzare legna con un tasso di umidità inferiore al 20%, che si ottiene dopo circa uno o due anni di essiccazione naturale. Questo tipo di legna:
Le specie legnose sono suddivise in legni duri e legni morbidi, e la differenza influisce sulla qualità del riscaldamento:
Negli ultimi anni, i pellet di legna sono diventati una delle alternative più popolari alla legna da ardere tradizionale. I pellet sono piccoli cilindri composti da segatura compressa e altri scarti di legno. Essi offrono numerosi vantaggi ambientali:
Utilizzando stufe a pellet moderne e certificate, si può ridurre l’impatto ambientale complessivo rispetto ai tradizionali caminetti o stufe a legna.
Oltre alla scelta del tipo di legna, ci sono alcuni accorgimenti che possono ridurre significativamente l’impatto ambientale del riscaldamento a legna:
Le stufe a legna di nuova generazione e i caminetti con certificazioni ambientali bruciano il legno in modo più efficiente, producendo meno inquinanti. Questi apparecchi moderni sono progettati per ridurre le emissioni di fumi e polveri sottili, grazie a una migliore gestione dell’aria e a tecnologie di combustione secondaria che massimizzano la resa del combustibile.
Bruciare legna trattata chimicamente, verniciata o contaminata da sostanze chimiche può rilasciare nell’aria inquinanti estremamente pericolosi, tra cui diossine e furani. Questi composti sono nocivi sia per la salute umana che per l’ambiente.
Scegliere legna locale e certificata non solo riduce l’impatto ambientale legato al trasporto, ma garantisce anche che il legno provenga da foreste gestite in modo sostenibile. Alcuni paesi europei, ad esempio, offrono certificazioni che garantiscono che il legname sia stato raccolto rispettando gli standard ecologici.
Per massimizzare l’efficienza della combustione e ridurre l’inquinamento:
La scelta della legna che inquina di meno richiede attenzione e consapevolezza. Utilizzare legna stagionata, preferibilmente legna dura o pellet, e bruciarla in dispositivi moderni ed efficienti sono i passi fondamentali per ridurre l’impatto ambientale del riscaldamento a legna. Ricorda sempre che anche piccoli accorgimenti, come una corretta accensione del fuoco o la pulizia regolare degli apparecchi, possono fare la differenza in termini di emissioni inquinanti.
Scegliere la giusta legna significa non solo risparmiare energia e denaro, ma anche contribuire attivamente alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e al miglioramento della qualità dell’aria.
Ricevi le news con WhatsApp