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Quale legna ha più potere calorifico?

quale legna ha più potere calorifico

L’utilizzo della legna per il riscaldamento domestico è una tradizione antica che continua a essere apprezzata anche oggi per i suoi vantaggi economici ed ecologici. Tuttavia, non tutte le tipologie di legna sono uguali: il potere calorifico, ovvero la quantità di calore che la legna è in grado di sprigionare durante la combustione, varia in base alla specie arborea, alla densità del legno e al suo contenuto di umidità. In questo articolo vedremo quali tipi di legna offrono un miglior rendimento per scaldare la casa e risparmiare sui consumi.

Cosa significa “potere calorifico”?

Prima di entrare nel dettaglio, è importante comprendere bene cosa si intende per potere calorifico. Si tratta della quantità di calore che un materiale può liberare durante la sua combustione. Nel caso della legna, il potere calorifico si misura in chilocalorie per chilogrammo (kcal/kg) o megajoule per chilogrammo (MJ/kg). Legni diversi hanno un diverso potere calorifico a causa delle loro caratteristiche fisiche, come la densità e il contenuto di umidità.

Più il potere calorifico di un tipo di legna è elevato, più calore sarà possibile ottenere dalla sua combustione a parità di peso. È per questo che scegliere la legna giusta può fare una grande differenza in termini di efficienza energetica.

Differenza tra legna dura e legna tenera

Uno dei principali fattori che determina il potere calorifico della legna è la sua densità. In genere, si distingue tra:

  • Legna dura, derivata da alberi a crescita lenta come la quercia, il faggio e il frassino.
  • Legna tenera, proveniente da alberi a crescita rapida come il pino, l’abete e il pioppo.

La legna dura tende ad avere un potere calorifico più elevato rispetto alla legna tenera. Questo perché gli alberi a crescita lenta accumulano una maggiore quantità di lignina e cellulosa, componenti del legno che contribuiscono a generare calore durante la combustione.

Esempio di legni duri:

  • Quercia: 4300 kcal/kg
  • Faggio: 4100 kcal/kg
  • Carpino: 4200 kcal/kg

Esempio di legni teneri:

  • Pino: 3800 kcal/kg
  • Abete: 3500 kcal/kg
  • Pioppo: 3200 kcal/kg

La legna dura, come vedremo, è spesso preferita per il riscaldamento domestico perché offre una combustione più lenta e costante, producendo così un calore prolungato e uniforme. Al contrario, la legna tenera brucia più rapidamente e richiede quindi un approvvigionamento maggiore per mantenere il fuoco vivo.

La legna con il più alto potere calorifico: le specie migliori

Ecco alcune delle specie di legno con il più alto potere calorifico, ideali per riscaldare efficacemente la tua casa:

  1. Quercia
    La quercia è tra i legni più apprezzati per il riscaldamento domestico. Grazie alla sua elevata densità, brucia lentamente e offre un ottimo potere calorifico di circa 4300 kcal/kg. È perfetta per mantenere il fuoco acceso a lungo e garantire un calore stabile.
  2. Faggio
    Simile alla quercia, il faggio ha un potere calorifico di circa 4100 kcal/kg. È noto per la sua combustione pulita e regolare, che riduce la formazione di residui e ceneri. Inoltre, produce poca fuliggine, il che la rende ideale per l’uso in caminetti o stufe a legna.
  3. Carpino
    Il carpino è un’altra eccellente opzione per chi cerca legna da ardere di alta qualità. Il suo potere calorifico è di circa 4200 kcal/kg. Anche se è meno diffuso rispetto a quercia e faggio, è molto apprezzato per la sua capacità di bruciare lentamente e per la sua resistenza.
  4. Frassino
    Con un potere calorifico di 4000 kcal/kg, il frassino offre una buona combinazione di facilità di accensione e durata del fuoco. È una delle specie legnose più equilibrate in termini di efficienza e maneggevolezza, ideale sia per chi ha una stufa a legna sia per chi usa il caminetto.

Umidità della legna: un fattore chiave

Indipendentemente dalla specie di legna, uno dei fattori più importanti che incide sul potere calorifico è il contenuto di umidità. La legna fresca, appena tagliata, può contenere fino al 50% di acqua, il che ne riduce notevolmente l’efficacia nella combustione. Per ottenere il massimo potere calorifico, la legna deve essere ben stagionata, cioè lasciata asciugare per almeno 12-24 mesi in un ambiente secco e ventilato.

La legna secca (con un’umidità inferiore al 20%) è più leggera, brucia più facilmente e produce molto più calore rispetto alla legna umida. Un esempio concreto: un pezzo di legno di quercia umido ha un potere calorifico molto inferiore rispetto allo stesso pezzo ben stagionato, perché gran parte dell’energia viene sprecata nell’evaporazione dell’acqua contenuta.

Quale legna evitare?

Non tutte le tipologie di legna sono adatte per essere bruciate. Alcuni tipi di legno, come il pioppo e l’ontano, hanno un basso potere calorifico e tendono a bruciare rapidamente, producendo poco calore. Anche legni resinosi come il pino e l’abete possono essere meno efficienti, poiché producono più fuliggine e creano depositi di resina all’interno della stufa o del camino, aumentando il rischio di incendi della canna fumaria.

Inoltre, è sempre meglio evitare legna trattata chimicamente o verniciata, poiché durante la combustione possono rilasciare sostanze tossiche nell’aria.

Quale legna scegliere?

In definitiva, se stai cercando di massimizzare l’efficienza del riscaldamento a legna, optare per legni duri come la quercia, il faggio o il carpino ti garantirà un rendimento ottimale. Ricorda però che la stagionatura della legna è altrettanto importante quanto la sua specie: anche la migliore quercia non ti darà grandi risultati se è ancora troppo umida.

Se vuoi ottenere il massimo dalla tua legna, assicurati di conservarla in un luogo asciutto e ben ventilato, preferibilmente sollevata da terra per evitare il contatto con l’umidità. Con la giusta scelta di legna e una corretta gestione del tuo sistema di riscaldamento, puoi godere di un calore accogliente e risparmiare sui costi energetici in modo sostenibile.

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