Per partecipare a un’asta, è generalmente richiesto il versamento di un deposito cauzionale, solitamente pari al 10% del prezzo offerto. Questo importo deve essere versato tramite assegno circolare o bonifico bancario, secondo le modalità specificate nel bando d’asta. Se non ci si aggiudica l’immobile, la cauzione viene restituita integralmente; in caso contrario, viene scalata dal prezzo finale. È importante notare che un deposito errato o insufficiente può comportare l’esclusione dall’asta.
Le imposte da sostenere variano in base all’uso dell’immobile (prima o seconda casa) e al regime fiscale applicabile:
Imposta di Registro: Per la prima casa, l’aliquota è del 2% del valore catastale; per la seconda casa, sale al 9%.
Imposte Ipotecaria e Catastale: Generalmente, ammontano a 50 euro ciascuna.
In alcuni casi, potrebbe essere applicata l’IVA al posto dell’imposta di registro, soprattutto se il venditore è un’impresa. In tal caso, l’IVA è del 4% per la prima casa e del 10% per la seconda.
Il delegato alla vendita, nominato dal tribunale per gestire la procedura, ha diritto a un compenso che varia in base al valore dell’immobile. Ad esempio, per un immobile dal prezzo compreso tra 100.000 e 500.000 euro, la spesa si aggira intorno ai 1.500 euro.
Sebbene il trasferimento di proprietà avvenga tramite decreto del giudice, eliminando la necessità di un atto notarile, se si necessita di un mutuo, l’intervento del notaio diventa indispensabile per la stipula dell’ipoteca. Le spese notarili in questo caso possono variare tra 1.000 e 2.500 euro, a seconda dell’importo del mutuo e della complessità dell’operazione.
L’aggiudicatario è tenuto a pagare le spese condominiali arretrate relative all’anno in corso e a quello precedente. È quindi consigliabile informarsi sull’ammontare di tali spese prima di partecipare all’asta.
Leggi anche: Necrologi Valtellina
Con l’aumento delle aste telematiche, potrebbero emergere costi aggiuntivi legati alla tecnologia, come:
Questi strumenti sono essenziali per garantire la validità legale delle operazioni online.
Molti immobili all’asta potrebbero richiedere interventi di ristrutturazione o manutenzione. È fondamentale valutare lo stato dell’immobile attraverso la perizia tecnica disponibile e considerare questi costi nel budget complessivo.
L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) è obbligatorio in caso di vendita o affitto. Se non presente, l’acquirente dovrà ottenerlo, con un costo che varia da 100 a 300 euro per le abitazioni e fino a 1.000 euro o più per immobili commerciali o industriali.
Sebbene il decreto di trasferimento emesso dal giudice disponga la cancellazione delle ipoteche e dei gravami senza costi aggiuntivi, in alcune procedure, come quelle fallimentari, potrebbe essere richiesto all’aggiudicatario di sostenere le spese per la cancellazione dei gravami. I costi possono variare in base al tipo di ipoteca.
Partecipare a un’asta immobiliare comporta una serie di costi che vanno oltre il semplice prezzo di aggiudicazione. Una pianificazione accurata e una conoscenza approfondita di tutte le spese coinvolte sono essenziali per evitare imprevisti e garantire un investimento consapevole e vantaggioso.
Ricevi le news con Telegram
WhatsApp Messenger Instagram