Un rubinetto che gocciola può costarti oltre 4.000 litri d’acqua all’anno
Sembra innocuo, quasi impercettibile. Una piccola goccia d’acqua che cade dal rubinetto ogni tanto. Ma sapevi che 90 gocce al minuto, nel corso di un anno, equivalgono a circa 4.000 litri d’acqua sprecati?
Eh sì, hai letto bene. Basta fare due conti per capire quanto questo problema, spesso sottovalutato, possa avere un impatto reale sul consumo idrico domestico. Per capirci: 4.000 litri equivalgono a circa 27 vasche da bagno piene. E tutto questo senza che tu te ne accorga.
Ogni singola goccia, in realtà, può sembrare poco più di niente. Ma considerando che una goccia contiene circa 0,05 millilitri, il conto si fa presto. In un minuto abbiamo 90 gocce, cioè 4,5 millilitri al minuto. In un giorno diventano oltre 6,5 litri, e in un anno superano i 4.000 litri. È come se lasciassi aperto il rubinetto per mezza giornata ogni giorno, senza mai usarlo!
E non è solo una questione economica. È soprattutto una questione ambientale. Sprecare acqua potabile significa sprecare una risorsa preziosa e limitata, con costi anche per l’ambiente e per tutta la filiera che la rende potabile e trasportabile nelle nostre case.
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Una perdita invisibile può diventare un disastro: più di 2.000 litri al giorno per un foro di 1mm
Oltre ai rubinetti che gocciolano, un altro grande problema che si nasconde nei muri delle nostre case è rappresentato da piccole perdite nelle tubature. Un foro di appena 1 millimetro, se non rilevato e riparato in tempo, può provocare la perdita di oltre 2.000 litri di acqua potabile in un solo giorno.
Immagina di versare, ogni 24 ore, oltre 13 vasche da bagno piene nel nulla. E il problema spesso è invisibile: non ci sono pozzanghere, non si sentono rumori, ma il contatore continua a girare.
Le cause di queste micro-perdite possono essere tante: corrosione dei materiali, dilatazione termica, pressione troppo elevata o installazioni errate. Ed è proprio per questo che è fondamentale controllare periodicamente gli impianti idraulici e intervenire ai primi segnali.
Il danno, in questo caso, non è solo ambientale, ma anche economico e strutturale: umidità, muffa, rottura delle pareti o infiltrazioni nei piani inferiori. Tutti problemi che poi diventano costosi interventi di riparazione.