Le bollette includono spese fisse indipendenti dal consumo effettivo. Queste comprendono:
Quota fissa per la vendita al dettaglio: copre i costi commerciali del fornitore.
Quota potenza: relativa alla potenza impegnata del contatore.
Oneri di sistema: finanziano attività di interesse generale nel settore energetico.
Costi di trasporto e gestione del contatore: per la distribuzione dell’energia e la manutenzione del contatore.
Imposte e IVA: tasse applicate sulla fornitura di energia.
Inoltre, se sei residente in Italia, la bolletta può includere il canone RAI, pari a 90 € annui, suddiviso in rate mensili.
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Secondo le stime, una bolletta mensile senza consumi può ammontare a circa 25 € per l’energia elettrica. Questo porta a una spesa annua di circa 300 €.
Le utenze non residenti (ad esempio, seconde case) spesso affrontano costi fissi più elevati rispetto alle utenze residenti. Ad esempio, gli oneri di sistema per i non residenti possono essere più alti, contribuendo a una bolletta mensile più costosa.
Se prevedi di non utilizzare l’energia per un periodo prolungato, puoi considerare:
Sospendere temporaneamente la fornitura: chiudendo il contatore, eviti i costi fissi. Tuttavia, la riattivazione comporta spese, generalmente tra 50 e 60 €.
Confrontare le offerte sul mercato: alcuni fornitori offrono tariffe con costi fissi più bassi.
Valutare la potenza del contatore: ridurre la potenza impegnata può diminuire la quota potenza.
Anche senza consumi, le bollette dell’energia elettrica comportano costi fissi inevitabili. È importante essere consapevoli di queste spese e valutare le opzioni disponibili per gestirle al meglio.
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