Nel 2024, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) continua a gestire il regime di Scambio sul Posto, un meccanismo che permette ai produttori di energia rinnovabile, come quella fotovoltaica, di immettere l’energia non consumata nella rete elettrica nazionale. Questa energia può essere successivamente riprelevata nei momenti di necessità, compensando così i consumi.
Per il 2024, il GSE stabilisce una tariffa media di circa 0,16 € per kWh per l’energia immessa in rete e successivamente riprelevata. Questa tariffa rappresenta circa la metà del prezzo medio di acquisto dell’energia dalla rete, rendendo lo Scambio sul Posto una soluzione economica per gli utenti con impianti fotovoltaici. La remunerazione base per l’energia immessa e non riprelevata è invece di 0,10 €/kWh, mentre l’eccedenza, ovvero l’energia immessa in rete e non consumata, viene remunerata a circa 0,06 €/kWh, corrispondente al Prezzo Unico Nazionale (PUN).
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Il contributo ricevuto, noto come Conto Scambio, viene calcolato utilizzando la formula: Cs=min(Oe,Cei)+CUsf×EsCs = min (Oe, Cei) + CUsf times Es
È importante sottolineare che lo Scambio sul Posto terminerà entro la fine del 2024, come stabilito dal D.Lgs. 199/21. Dopo questa data, il GSE non offrirà più questa opzione per i nuovi impianti. Al suo posto, verranno introdotti meccanismi alternativi come il Ritiro Dedicato o la partecipazione a Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), che prevedono nuove modalità di gestione e incentivazione per l’energia prodotta e non autoconsumata.
Per chi possiede un impianto fotovoltaico o sta valutando di installarne uno, è cruciale comprendere le implicazioni di questi cambiamenti. Sebbene la fine dello Scambio sul Posto possa sembrare una perdita, le nuove soluzioni proposte potrebbero offrire benefici interessanti, soprattutto in termini di incentivi per l’autoconsumo e la condivisione dell’energia.
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