Curiosità

Questa è una delle auto più vendute in Italia ma anche la più problematica: è piena di difetti

Una recente indagine condotta dal Technischer Überwachungsverein (TÜV)Popolarità in crescita ma affidabilità sotto accusa(wwwvaltellinamobile.it)|La sicurezza come sfida collettiva(wwwvaltellinamobile.it)

Acquistare un’automobile in Italia rappresenta una scelta cruciale per molte famiglie, che cercano un veicolo affidabile.

Una recente indagine condotta dal Technischer Überwachungsverein (TÜV), rinomata associazione tedesca per il controllo tecnico e la certificazione dei veicoli, ha evidenziato come una delle vetture più popolari nel nostro paese presenti un alto tasso di difetti, soprattutto dopo diversi anni di utilizzo. In particolare, i modelli del marchio Dacia sono stati definiti tra i più problematici sul mercato, con gravi implicazioni per la sicurezza stradale e la qualità nel lungo periodo.

Popolarità in crescita ma affidabilità sotto accusa(wwwvaltellinamobile.it)

Il marchio rumeno, parte del gruppo Renault, ha conquistato il mercato italiano grazie all’offerta di veicoli economici e accessibili, ideali per chi cerca un compromesso tra prezzo e funzionalità. Negli ultimi anni, Dacia ha visto un incremento significativo delle vendite, con modelli come la Logan, la Duster e più recentemente la Spring elettrica e la Jogger ibrida che hanno ampliato la gamma con soluzioni anche innovative e più sostenibili.

Nonostante l’apprezzamento per l’accessibilità economica, l’analisi TÜV mette in luce un quadro critico: tra il 25% e il 41% delle vetture Dacia con un’età compresa tra 6 e 12 anni non supererebbe i controlli tecnici di omologazione essenziali per garantire la sicurezza e l’efficienza del veicolo. Questo significa che una quota significativa di auto circolanti potrebbe avere difetti meccanici o strutturali rilevanti, con conseguenze potenzialmente pericolose per gli automobilisti e per gli altri utenti della strada.

Logan e Duster: modelli simbolo con criticità evidenti

I dati più preoccupanti riguardano la Dacia Logan, che registra un tasso di fallimento superiore al 41% nei test TÜV, un valore particolarmente alto se si considera il vasto numero di veicoli analizzati, che comprende oltre dieci milioni di auto di diversi marchi. La Duster, altro modello di punta, mostra un peggioramento progressivo con l’avanzare dell’età: quasi il 30% delle versioni con 12 anni di servizio non supera i controlli, mentre la percentuale scende al 24,3% per quelle più giovani di sei anni.

Questi risultati sollevano dubbi sulla qualità dei materiali impiegati, sulla progettazione e sulla capacità produttiva di Dacia nel garantire longevità e affidabilità, elementi fondamentali soprattutto in un contesto dove l’auto rappresenta uno strumento essenziale per la quotidianità.

La sicurezza come sfida collettiva(wwwvaltellinamobile.it)

Oltre al danno economico per i proprietari, costretti a sostenere riparazioni frequenti e spesso costose, emerge una problematica di sicurezza che coinvolge l’intera comunità stradale. Veicoli con difetti meccanici o strutturali possono diventare fonte di incidenti, soprattutto in città ad alta densità di traffico come quelle italiane, dove la vecchiaia del parco auto è un fattore di rischio crescente.

Il fenomeno evidenziato da TÜV dimostra che la scelta di un’auto a basso costo non deve tradursi in un compromesso sulla qualità. Se da un lato il prezzo iniziale può sembrare vantaggioso, dall’altro può nascondere costi imprevisti e una minore sicurezza, riducendo la qualità della vita e la serenità degli automobilisti.

A fare da contraltare a questa situazione ci sono marchi concorrenti come Tesla e BMW, che, pur avendo un prezzo di acquisto superiore, ottengono risultati decisamente migliori nei test di omologazione TÜV, dimostrando una maggiore attenzione alla qualità costruttiva e alla sicurezza nel tempo. Queste case automobilistiche sembrano infatti proporre vetture che mantengono prestazioni e affidabilità anche nel mercato dell’usato, offrendo così un valore aggiunto agli acquirenti più attenti al lungo termine.

Innovazione e sostenibilità: le nuove sfide di Dacia

Nonostante le criticità segnalate, Dacia continua a investire nel rinnovamento della propria gamma con modelli come la Dacia Spring, la prima vettura elettrica del marchio, lanciata nel 2021, e la Jogger ibrida del 2022, che rappresentano un passo verso una mobilità più sostenibile e attenta all’ambiente.

L’azienda, con sede a Pitești in Romania, sotto la guida di Denis le Vot, amministratore delegato, sta cercando di coniugare il vantaggio del prezzo competitivo con tecnologie e materiali più moderni, puntando a migliorare la qualità e la sicurezza dei propri veicoli. Tuttavia, i dati TÜV ricordano come la sfida della durabilità e della sicurezza rimanga centrale per mantenere la fiducia dei consumatori italiani.

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