Sorpassi vietati, sono aumentati i controlli col sorpassometro. Ecco dov’è si può rischiare maggiormente. Cosa c’è da sapere
Il sorpasso è una manovra che, per molti automobilisti, rappresenta solo un’abitudine, un gesto meccanico compiuto quasi con leggerezza. Eppure, è proprio in quell’attimo di sfida al tempo e allo spazio che si concentra uno dei maggiori rischi della circolazione stradale. Negli ultimi anni, lo scenario della sicurezza sulle nostre strade ha subito una trasformazione profonda.
Le norme si sono fatte più severe, i controlli più serrati, e la tolleranza verso le infrazioni praticamente azzerata. Un cambiamento necessario, dettato da una realtà drammatica: il numero degli incidenti continua a crescere e, troppo spesso, le dinamiche si ripetono sempre uguali. Velocità, distrazione e, soprattutto, sorpassi azzardati.
Per questo motivo, oggi l’attenzione delle autorità si concentra su ogni tratto di asfalto, dal grande raccordo autostradale alle provinciali più trafficate. In questa battaglia contro l’imprudenza entra in scena un nuovo alleato tecnologico, silenzioso ma implacabile: il sorpassometro. Uno strumento che promette di cambiare le regole del gioco, rendendo impossibile eludere il controllo e punendo chi ancora scambia la strada per una pista da corsa. Ecco dove rischi maggiormente.
Sorpassi azzardati: ecco come, con il sorpassometro, rischi davvero grosso
Il sorpassometro è un dispositivo, basato sul sistema SV3, che rappresenta una delle innovazioni più sofisticate mai introdotte per la sicurezza stradale.

Sorpassi vietati: triplicati i controlli con il sorpassometro-valtellinamobile.it
Niente più semplici telecamere o radar automatici: qui si parla di una vera e propria “intelligenza elettronica” composta da sensori annegati nell’asfalto, telecamere ad alta definizione e una centrale di controllo dove ogni infrazione viene analizzata da operatori specializzati.
Quando un veicolo oltrepassa una linea continua o tenta un sorpasso vietato in curva, su un dosso o in un punto cieco, il sistema registra ogni istante dell’accaduto, inviando un video di circa 15 secondi alla centrale. Solo dopo un’attenta revisione umana, si procede all’eventuale sanzione.
I sorpassometri non possono essere installati ovunque. Serve il via libera del prefetto, che ne autorizza la collocazione solo nei tratti realmente pericolosi, spesso teatro di incidenti ricorrenti. È qui, tra curve tortuose e carreggiate a visibilità ridotta, che gli automobilisti rischiano di più.
Sul fronte delle sanzioni, la scala è severa e proporzionata: si partirebbe da 42 euro e 2 punti decurtati per le infrazioni minori in città, ma si potrebbe arrivare fino a 666 euro e 10 punti per un sorpasso azzardato in curva o su un dosso, con il rischio concreto di sospensione della patente. Nei casi estremi, come la manovra in contromano, la multa può superare i 1.300 euro.
Un rigore necessario, spiegano le autorità, per scoraggiare comportamenti che ogni anno costano troppe vite. E se qualche automobilista teme errori o abusi, la legge prevede garanzie precise: ogni filmato è esaminato da personale qualificato e può essere contestato entro 30 giorni davanti al Giudice di Pace o entro 60 al prefetto.
In definitiva, il messaggio è chiaro: non c’è più spazio per la leggerezza al volante. Rispettare le regole non è solo un obbligo, ma un gesto di civiltà verso se stessi e verso chi condivide la strada.

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