Perché «metri quadri» non basta (ma è un buon punto di partenza)
Quando un produttore indica la potenza di una stufa (in kW), quella potenza è strettamente collegata al volume da riscaldare, non solo alla superficie. In pratica, la stessa superficie (metri quadri) può richiedere potenze diverse a seconda dell’altezza del soffitto, della coibentazione, della posizione geografica (clima) e della distribuzione degli ambienti.
Per esempio:
Se hai un soffitto molto alto (3 m o più), il volume è maggiore rispetto a uno standard da 2,5 m, quindi serve più potenza per riscaldare lo stesso numero di metri quadri.
Se l’isolamento è scarso (vetri vecchi, pareti poco isolate, ponti termici), una stufa sovradimensionata potrebbe essere necessaria per compensare le dispersioni.
In zone climatiche rigide (Nord Italia, montagne), le esigenze energetiche aumentano.
Molte guide usano una «regola empirica» per facilitare il calcolo: 1 kW ≈ 10‑20 m² (a seconda dell’isolamento),
Ma questa è una stima molto approssimativa: serve verificarla e adeguarla caso per caso.
Questa è la via più precisa:
Calcola i metri cubi: superficie (m²)×altezza (m)=volume (m³)text{superficie (m²)} times text{altezza (m)} = text{volume (m³)}
Usa un coefficiente di prestazione che tiene conto dell’isolamento, della zona climatica e delle dispersioni termiche. Alcune guide suggeriscono 0,024 kW per m³ per una casa con isolamenti normali.
Esempio: 100 m² con soffitto da 2,5 m → 250 m³ → 250×0,024=6250 times 0{,}024 = 6 kW
Se l’isolamento è scarso, quel coefficiente potrebbe diventare 0,03–0,04 kW per m³ (allora servirebbero 7,5–10 kW).
Se vuoi una stima veloce:
Case ben isolate: 0,1 kW per m² (quindi 100 m² → 10 kW)
Case con isolamento medio / vecchie: 0,15–0,2 kW per m² (quindi 100 m² → 15–20 kW)
Ad esempio, secondo PGCasa una stufa da 8 kW è adatta per 60‑80 m² (in condizioni favorevoli)
Ecco alcune stime tratte da fonti autorevoli:
| Potenza stufa (kW) | Superficie indicativa (mq) * | Note |
|---|---|---|
| 4‑5 kW | 30‑50 m² | per stanze singole o piccoli appartamenti |
| 6‑7 kW | 60‑80 m² | zona giorno di media ampiezza |
| 8 kW | 60‑80 m² | compromesso tra resa e consumi |
| 9‑10 kW | 100‑120 m² | per case più ampie o spazi con soffitti alti |
| 12‑14 kW | 120‑150 m² | abitazioni grandi, anche con qualche dispersione |
* Questi valori presuppongono condizioni ragionevoli di isolamento e uso. Devono essere adattati in base alla realtà concreta.
Stufa a convezione: riscalda l’aria e la diffonde con ventilatori o circolazione naturale. Buona per ambienti aperti o comunicanti.
Stufa radiante (irraggiamento): scalda principalmente le superfici vicine, non l’aria. Più adatta per ambienti ristretti.
Stufe ad accumulo / in maiolica: accumulano calore nel materiale refrattario e lo rilasciano lentamente nel tempo (anche dopo che il fuoco si è spento). Ottime per chi vuole “accendi poco, usufruisci per ore”.
Alcune stufe includono la combustione secondaria, che consente di bruciare i gas residui per estrarre più calore e ridurre emissioni.
Non basta avere una potenza nominale: è fondamentale che la stufa abbia un buon rendimento. Una stufa moderna può superare l’80 % di rendimento, mentre modelli vecchi o mal progettati potrebbero fermarsi al 60‑70 %.
Una stufa con rendimento basso costerà più legna per ottenere la stessa quantità di calore.
È preferibile metterla in una posizione centrale nella zona da riscaldare, in modo che l’aria calda possa distribuirsi meglio.
Evita di collocarla in stanze separate con porte chiuse o spessori di muro troppo grandi che ostacolano la circolazione dell’aria calda.
Se hai più piani, mettila al piano basso, così che il calore risalga verso i piani superiori (il calore tende a “salire”).
Usa legna ben stagionata (umidità < 20 %) per massimizzare il rendimento e ridurre fumo e residui.
Essenza più densa (faggio, quercia) produce più calore rispetto a legni teneri, ma si accende e consuma più lentamente.
La canna fumaria dev’essere dimensionata e certificata per lo scarico corretto dei fumi.
Pulizia periodica (cenere, fuliggine) è fondamentale per mantenere rendimento e sicurezza.
In molte regioni sono attive normative o incentivi per stufe “a basse emissioni” (ecologiche). Verifica le regolamentazioni locali.
Misura la superficie (m²) da riscaldare e l’altezza del soffitto per ottenere il volume (m³).
Valuta l’isolamento della casa (pessimo, medio, buono) e la zona climatica (Nord, Centro, Sud, montagna).
Applica una formula stimativa (es. 0,024 kW per m³) o 0,1‑0,2 kW per m² (in base all’isolamento) per ottenere la potenza desiderata.
Controlla le schede tecniche delle stufe: assicurati che la potenza utile nominale e il rendimento siano adeguati.
Scegli il tipo di stufa (convezione, radiante, ad accumulo) in base alle tue esigenze e layout della casa.
Pensa al posizionamento strategico per favorire la distribuzione del calore.
Verifica i dettagli pratici: dimensioni del focolare, lunghezza dei ciocchi, esigenze della canna fumaria.
Fai redigere un preventivo da un tecnico qualificato per controllare eventuali perdite o dispersioni non evidenti.
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