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Trekking da sogno tra le montagne, l’oasi perfetta della Valtellina immersa nel verde: aria pura e natura incontaminata

ValtellinaNel cuore della Valtellina - (valtellinamobile.it)|Albosaggia

Nel cuore della Valtellina, un luogo con patrimonio storico, ricchezza naturalistica e tradizioni alpine che animano la vita della comunità locale

Un prezioso scrigno di storia, cultura e tradizioni alpine, che affondano le radici in un passato millenario. Con una popolazione di circa 2.988 abitanti e un territorio esteso su oltre 34 km² a un’altitudine di 490 metri sul livello del mare, continua a mantenere viva la sua identità storica e culturale, pur evolvendosi nei tempi moderni sotto la guida del sindaco Graziano Murada, in carica per il secondo mandato dal maggio 2023.

Il territorio di testimonia una frequentazione umana che risale alla preistoria, come dimostra il ritrovamento di un’ascia di bronzo risalente all’età del Bronzo. In epoca romana, la zona era un nodo strategico di collegamento tra la Pianura Padana e la Raetia, attraversata da importanti vie di comunicazione, con la presenza di insediamenti confermata dal rinvenimento di monete imperiali.

Nel corso del Medioevo, si sviluppò come comunità montana sul versante orobico, strategicamente legata a traffici e scambi attraverso i valichi alpini verso Bergamo. Il borgo viene per la prima volta citato nel XII secolo come una frazione di Sondrio, ma già nel Quattrocento ottenne autonomia amministrativa, con un proprio curato e un’organizzazione territoriale suddivisa in “quadre”.

Geografia, natura e patrimonio culturale

Tra i protagonisti più illustri della storia di Albosaggia spicca la nobile famiglia Paribelli, che nel corso dei secoli trasformò l’antica torre militare in un elegante castello, simbolo di prestigio e potere locale. I Paribelli furono anche attivi nella politica e nella cultura valtellinese. Tra i membri più noti, Cesare Paribelli (1763-1847) si distinse come patriota italiano e diplomatico. Laureato a Vienna e ufficiale nell’esercito napoletano, partecipò alla Repubblica Napoletana del 1799, entrando a far parte del governo provvisorio e svolgendo missioni diplomatiche a Parigi. Traduttore di opere fondamentali come il “Discorso di Stefano della Boétie sulla servitù volontaria”, Cesare fu un intellettuale impegnato e figura di spicco del movimento giacobino italiano.

Valtellina

Albosaggia, incastonata tra le montagne – (valtellinamobile.it)

Il paesaggio di Albosaggia è caratterizzato da una ricca biodiversità, con boschi di latifoglie e conifere che si estendono dai 1.200 metri di altitudine. La fauna locale comprende specie come cince, galli cedrone, civette, aquile, oltre a mammiferi come camosci, caprioli, cervi, cinghiali e stambecchi, che popolano le aree boschive montane.

Albosaggia è suddivisa in quattro principali frazioni: Centro (Paradiso), con il municipio e la chiesa parrocchiale di Santa Caterina d’Alessandria, patrona del comune; Moia, caratterizzata da terreni un tempo paludosi e dalla chiesa dei santi Giacomo e Filippo; Porto, che deve il nome alla storica funzione di punto di imbarco sul fiume Adda prima della costruzione del ponte; e Torchione, la frazione più estesa, cuore agricolo e sede di servizi essenziali.

Albosaggia ha mantenuto una forte vocazione agricola e zootecnica fino agli inizi del XX secolo, per poi diversificarsi verso l’industria, il commercio, l’artigianato e il settore terziario. Particolarmente significativa è la presenza di una centrale idroelettrica, costruita nel 1922 sul torrente Torchione e oggi gestita da Enel Green Power, che rappresenta un esempio di sviluppo sostenibile nel territorio montano.

La vita culturale locale è vivace e ricca di eventi, con manifestazioni annuali molto apprezzate come i mercatini natalizi, il festival letterario “Il Paese delle Storie” che si tiene a maggio, e l’evento “Scargaámuut” dedicato agli alpeggiatori, organizzato in collaborazione con il vicino comune di Caiolo. Il patrimonio architettonico e artistico di Albosaggia, visibile nei vicoli di Albosaggia Vecchia e nelle sue chiese, riflette una storia di fede, resilienza e ingegno alpino che si respira ancora oggi. Il palazzo dei Paribelli, sovrastante il paese, è un simbolo tangibile di questa eredità.

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